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Torino. Covid 19, malato di 76 anni salvato in extremis con l’ossigeno-ozono terapia

Probabilmente non ci credevano neppure i medici. Un tentativo, l’ultimo di fronte a una situazione che appariva fortemente compromessa. Ma il Covid 19 ha dimostrato da tempo quanto siano ancora sconosciuta l’evoluzione della malattia e anche percorsi di cura. Così all’ospedale Mauriziano di Torino, di fronte a un paziente di 76 anni che appariva senza speranze, i medici hanno proposto alla figlia, a scopo compassionevole, alcune sedute di ossigeno-ozono terapia. A sorpresa il risultato è andato al di là di ogni aspettativa. Dopo qualche giorno l’uomo si è svegliato, è guarito e ora è tornato a casa dal nipotino di tre anni che lo aspettava da tempo.

L’ospedale Mauriziano ha aderito, fra i pochi centri in Italia, allo studio sull’ozono-terapia. Il promotore era stato l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. L’esito di questa storia potrebbe dunque indicare che l’ozono-terapia possa contribuire a potenziare la risposta dell’organismo rallentando l’infiammazione e riducendo i danni a livello polmonare. Il Mauriziano conduce lo studio su pazienti, attualmente 15 persone, ricoverati in un reparto di sub-intensiva e la gestione è affidata a una un team multidisciplinare. Prevede il prelievo, dopo il consenso informato, di circa 200 ml di sangue da una vena periferica. Il sangue prelevato viene mescolato con pari volume di miscela di ossigeno ozono 96-4 con tecnica sterile. Una procedura che si ripete per tre sedute.

Il protocollo è stato messo a punto da Amato De Monte, direttore del dipartimento di Anestesia e rianimazione dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, che, insieme a Carlo Tascini, che dirige la clinica Malattie infettive e altri colleghi hanno dato il via ad una prima sperimentazione su 36 pazienti a Udine trattati con ozonoterapia insieme ai farmaci antivirali attualmente in uso nella Covid-19. Tutti i partecipanti erano ricoverati e avevano difficoltà respiratorie e polmonite ma erano ancora in una fase precedente al ricovero in terapia intensiva. “Su 36 persone”. “35 pazienti sono riusciti a uscire dal ricovero in terapia intensiva e 25 sono stati dimessi”, aveva dichiarato in una intervista alla rivista Wired. L’aspetto importante è che con l’ozono-terapia non si verificano reazioni avverse importanti.

di Sara Strippoli  21 Maggio 2020 – tratto da torini.repubblica.it

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